Siamo
liberi amore
Ho
vagato tra boschi di foglie laboriose
trapassate
di sole, intinte nell’ombra
ma
non c’eri, tu, nuda, come il prato.
Foglie
secche ladre dei colori del tabacco
per
un sommesso canto d’autunno
intonavano
la litania dei tuoi capelli.
Dall’intrico
dei rami, medioevali vetrate
travasavano
frammenti di cielo nel sottobosco
come
tu dagli occhi riversi amore nei miei.
Sparito
il vento e smarrito il pensiero
nei
silenzi resinosi infangavamo la pelle
odorosi
di terra, protetti dall’imbrunire.
Ti
prendo cosa mia in quel bosco stellato
nostra
casa dalle lenzuola di prato
e
saliamo lievissimi dal muschio al cielo.
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