Sabato
Una
sera per dimenticarti
nel
fruscìo delle stelle
una
domenica per pensarti
nella
lunga esitazione:
vuoti
recipienti rugginosi.
Ciottoli di fiume le tue gambe lisce
muto
più del silenzio
il
tuo sguardo celeste gemmato
d’imminente
temporale
la
mattina al posto tuo
trovo
un’orma di pensiero
ma
se tu neanche fossi
sarei
la lucertola
sulla
dimenticata cisterna
nell’acre
odore d’ortica.
Sei
un aroma di vialetti e ghiaini
sambuchi
sporgenti e acque lente
un’uccellino
amico delle briciole
pervadi
la malinconia di uomo
con
la semplicità della compagna
valgo
questo profumo sfuggente
che
uso come garza sulle ferite?
Amore
non son dubbi d’amarti
ma
di non farlo abbastanza
spero
tu soffra la mia mancanza.
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