Perché questa sezione di privilegiate.
In questa "sezione staccata" del sito ho inserito le poesie , forse neppure le migliori, che mi ricordano o mi fanno "lievitare " più di altre. Si dice che i figli sono tutti uguali, ma mi sembra un'espressione che fa loro più un torto che un riconoscimento. Penso che ci siano diversi modi di voler bene, alle persone ed anche alle poesie. E' comunque un'operazione un po' odiosa nei confronti delle sorelle, è vero. Non me ne vorranno, spero. Personalmente - quasi come l'autore della proposizione precedente fosse un'altra persona - ho, però, un rapporto di riconoscenza con tutte le poesie. Addirittura con singole parole, che una volta incontrate nella lettura o nelle fantasticherie, annoto in un quadernetto, del quale, a volte, mi servo...ma non è importante usarle o meno, è già un contatto poetico aver incontrato quella parola, esserne rimasto sedotto, averla corteggiata, memorizzata e probabilmente nella stesura di un'altra "sorella" la mente richiamerà quell'incontro e, verificate le compatibilità, la inserirà come una gemma sull'anello. Perlomeno questa è l'intenzione, poi il lettore giudicherà. Certo non è per lui, direttamente, che vengono scritte - come si diceva negli anni settanta "l'arte col messaggio...col discorso..." - successivamente, sì, il lettore è indispensabile, per avere un confronto tra le sue e le mie sensazioni, e questo è una cosa che ho capito da poco. Per anni sono stati pochissimi, e in modo del tutto casuale, quelli che si sono ritrovati in mano i miei manoscritti. Quanto detto poc'anzi riguarda il "dopo" la scrittura. Il "durante" è un fatto giocoso, indispensabile, necessario che venga "consumato" in quella unità di tempo e non in un'altra, a volte anche in un luogo particolare. Credo sia il bisogno di raccontarsi delle cose, trovando in noi stessi un interlocutore paziente e curioso, mentre facciamo la fatica di cercarle.
buona lettura, grazie per essere entrato 
A proposito, se nella lettura qualcosa ti ha colpito:
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