Pietrisco
Fammi
piangere
amore
mio!
Perché
sulle colline azzurre
ed
il cielo rosa
non
trovo risposte riposo
e
neppure te.
Se
mi facessi piangere
mi
ritroverei forse
invece
ho solo l'affanno
di
cercarmi.
Vola
come un angelo
nei
miei cieli
fai
cadere piogge d'amore,
asfalta
le strade di ricordi,
rendi
le notti una coperta
calda
e stellata per tutti.
Il
fico dimenticato invecchia
tra
il pietrisco della ferrovia.
Fammi
piangere amore mio
e
ricorderò la rabbia
di
quando sputavo per terra
di
quando era sangue e sole
di
quando donna era mitologia.
Fammi
piangere
e
riabbraccerò la vita
e
quegli stupori di nuvole
che
vedevo colorare
i
miei occhi.
Fammi
piangere
ed
allora sorriderò.
Vieni,
ed
io sorriderò.
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Oltre
Pensavo
al litorale
delle
tue labbra distese
e
a portare la prua sul tuo arenile.
Il
viale dei desideri
in
rapide prospettive immote
come
vie di De Chirico.
Ti
tendo la mano
con
l'estensione della memoria
e
ti sfioro con il brivido
prolungato
della sera.
Nelle
traiettorie
confuse
delle nostre vite,
ti
sono parallelo;
in
quel variabile diaframma
l'origine
delle nostre distanze.
Il
mio amore forte anche dei mali
s'insinua
e allarga
i
pori della pietra fino a scheggiarla.
Il
mio amore eterno
come
"deserto dei tartari".
Abbiamo
seminato i nostri campi
e
quelle piante vivranno
oltre
le nostre stesse vite
oltre
il nostro stesso amore.
Puoi
lasciarmi
continuerai
a vivermi dentro.
Puoi
tradirmi col disprezzo,
le
lacrime son già fiori d'argento
E
poi se da quel giardino
meritiamo
d'esser allontanati,
che
si chiuda alle spalle
l'alto
cancello di ferro.
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