- Critica
di Omar
Montaniutti, 15/9/99
Discutendo fra amici, mi fu segnalato questo Poeta come
davvero bravo. Ne lessi sulle loro pagine web, sull'Istrice e su
queste del Club e, del tutto recentemente, visitai il suo personale
sito ove ebbi modo di completarne la conoscenza. L'interesse s'acuì
quando, una sera, come in un gioco di società mal congegnato,
parlando dei suoi scritti ben tre di noi se ne uscirono, in
contemporanea, col medesimo commento espresso con parole del tutto
simili:
- "le poesie di Paolo Padoan non sono solo poesie, ma,
soprattutto, sono miniature, sapientemente e pazientemente vergate
per la gioia degli occhi".
- "La Sera" è la sintesi pregevole di stati d'animo
resa per immagini e colori. Liquidi, freschi, ancora gocciolanti
su una tela che sa di non essere stata imbrattata ma impreziosita
dalla mano d'un pittore davvero bravo.
- Lo spento fumo d'argento che s'ostina a persistere, il vapore
azzurrino che racconta la notte invernale ed il freddo del povero,
ed il connubbio tra i colori bruni del muschio e dei tetti sfidano
l'insufficiente bagliore delle stelle alimentando la misteriosa
penombra del rimembrare. L'emozione è la stessa: sembra d'essere
nei corridoi del Museo d'Orsay, le cui pareti sono stracariche dei
migliori impressionisti.
- Altre pennellate da giubilo: il palmo della memoria
(insufficiente a contenere tutti i ricordi), le inutili virgole
dei poeti che, comunque, germogliano pause nient'affatto
silenziose, i prati delle sue stanze il cui verde abdica in favore
del turchese.
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Omar Montaniutti
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