Emozione
Ti
saluto.
Vedo
rivedo
e
non credo
ai
tuoi occhi
piacenti
adagiati,
di
mimose macerate,
velati
da spiagge deserte
con
pochi colori,
grigio
il mare salini odori,
di
quel sugo che stinge i ricordi,
i
languori
i
timori dei passi
nei
venusiani salotti
degli
abbandoni.
Rendimi
l'atmosfera
dei
tuoi dolci doni,
con
le tue fiere idee
allenta
la stretta
di
questa stinta umanità
di
questa palestra dell'oblio
di
questa periferia dei sentimenti,
di
ruggini sbiadite sui muri.
Il
lento peccato
della
vita uguale si consuma.
L'unico
alfiere
che
obliquamente fende
la
scacchiera
sei
tu,
amore
mio.