Durezza
I
campi di margine,
abbandonati
all’incuria
i
cuori delle nostre vicende
refusi
devastati dal niente
tu
pensi di tenermi in mano
topolino
di cui sai tutto
e
pensi male.
Resterai
nell’atrio
di
chi credi di possedere
di
chi credi di cambiare
Non
pensare di conoscere
le
mie poche lire bambine
le
mie montagne di pensieri di panna,
i
miei gesti caldi
la
mia tranquillità mattutina
da
camicia pulita
la
mia paura della gente
il
mio coraggio di aiutare chi trema
ti
senti l’unica che apprezza silenzi
mi
hai tagliato la buccia come fossi mela
mi
hai lasciato
ma
anche libero da ordini e disappunti
posso
tornare esagerato
non
devo più essere cauto, contemplativo
ho
già qui il grande nulla che cerchi tanto
qualcuno
credi mi ricorda come seta
hai
tanti ragni e cerchi il sole
libera
quel tuo bel corpo
come
uccellino guarito, all’aria
da
nuda sei vestita ancora
sfoga
tuoni anche tu di primavera
i
palmi tuoi son convessi come dorsi
e
voltata di schiena soffri lo stesso.
Buona
fortuna, amore
per
me sei stata amore
e
non me ne vergogno
tu
salvati dicendo non c’era nulla
bello
sarebbe se tu dicessi non ho capito
io
quando gioco perdo anche
e
questa volta ti ho persa amore mio.
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