Poesie del disamore


   

 


Caffè del mattino

 
 

Gloria
nell'alto dei cieli!
Il sole spinge
le pareti della mia casa.
Rincorro
l'aroma del caffè
e non perdo
il suo orgasmo
sofferto.
Mattino di lontananza,
verginità del giorno,
segreto erotismo del sole.
Vorrei essere esausto
di te.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 


Umberto

 
 

Era ormai tutto un velo
davanti alla tua casa,
tra gli alberi che piantò tuo padre.
Mi accogli sempre dolcissimo
con la tua fine delusione.
Io turbato parlo col cane
e tu sorridi,
offrendomi le scale come il pane.
Del freddo ti parlavo.
M'hai risposto acceso: 
ho visto il pettirosso!
Non capivo, poi m'hai figurato
i primi geli e lui 
che scende il monte,
fino alla nostra piana, più calda.
Non t'occorre carta e penna
per esser poeta amico mio!
Guarda per dire
"è freddo ormai"
che ricordi m'hai lasciato.
L'ho raccontato
e non mi finisce del suo dolce in mente,
come l'eco d'una parola d'amore.