L'angelo
Solo
in questa casa,
grande
come un granaio,
ti
pensavo,
avvolta
dalle nuvole,
diventata
angelo,
senza
peso, senza storia.
Noi,
teneramente
abbracciati,
come
studenti d'inverno,
ricchi
di tempo e precarietà.
Violini
in sottofondo
Accompagnamenti
autunnali.
La
via dai grandi alberi,
intona
nordiche atmosfere
da
dedicarti.
Giovani
aitanti e svelti
ti
sollevano in un ballo silenzioso
di
volteggi sorridenti
e
t'imbevono della loro gioventù
Ormai
ti posso solo seguire.
Le
tue vesti leggerissime trasparenti,
iniziano
un vortice di vento caldo,
filigrana
sospesa
nella
primavera di Botticelli.
E
tu,
prima
di fuggire altissima,
mi
sorridi baciandomi con un gesto.
Poi,
il
tuo volo si perde
in
una pioggia lontana,
che
scorgo striare appena
i
monti azzurrini. Addio.
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Salino
amore
Seduto
al tavolo.
La
camera del primo piano
della
mia casa
nel
lungo corpo di fabbrica.
E
fuori la notte
che
guarda
la
finestra accesa.
Sono
nel guscio
che
doveva custodire
la
mia poesia
e
la mia storia,
che
stasera
non
rientrano.
Son
lontane da qui.
Oggi
pestando
i ghiacci
nel
bosco d'autunno
rovoso
e gelato
ho
sentito un sibilo
un
richiamo conosciuto,
carico
di suggestione.
Quella
era poesia
che
non si poteva
portar
via da là.
E
là è rimasta.
Lei
è come te:
anche
tu
sei
rimasta là.
Bella
conchiglia
sulla
spiaggia d'inverno.
Ed
io custode
sull'isola
del faro.
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