10
agosto Piero
è. Figlio
della luna che aspettava lei figlio
che abbiamo chiamato confondendoci
con l’eco. Stella
della notte delle stelle che
non si staccava dal cielo. Volevi
il tremore dei tuoni e
le schegge di ghiaccio la
bianca luce delle saette screziata
dai fuochi umani di Nogaré. Gli
elementi che forza t’han ceduto così
sorda ai nostri timori intrecciati d’attesa? Il
mattino asciugato e vivido si
tende ad offrirti vera luce pervasa
dell’aroma del frumento umido e
smorzata dall’eclisse premurosa. Lucido
il canto degli occhi stanchi di
quella donna bella come la neve che
ha legato tuoni, carezze e il desiderio alla
punta di una stella. Nutrire
l’uomo che farà ricordare il cuore… per Piero, Paolo Padoan Crocetta del Montello 11 agosto 1999 |
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